Ethernet 10Base-T
La differenza principale tra questa versione e la 10Base-2 è la disposizione, che è a stella. Vediamo di capire di cosa si tratta spiegando le cose con ordine.
Innanzi tutto non si usa più il cavo coassiale bensì il doppino ritorto non schermato, detto UTP (Unshielded Twisted Pair). E' molto simile al doppino telefonico ma ha otto fili al suo interno. La velocità rimane a 10 Mbit/s, ma la distanza massima è di 100 metri. Ne esistono di due categorie. Quello di cat.3, più economico, e quello di cat.5, preferibile perché ha il vantaggio di essere compatibile con le reti 100Base-T (Fast Ethernet, 100Mbit/s) nel caso voleste aggiornare le vostre schede al nuovo standard. Il suo costo inoltre, è ormai paragonabile a quello di cat.3.
Esiste anche una versione schermata detta STP (Shielded Twisted Pair) che copre una distanza di 500 metri ma è decisamente più costosa dell'UTP.
Un capo del doppino va inserito direttamente nel retro della scheda, l'altro invece deve finire in una delle porte libere dell'hub (concentratore). L'hub è un dispositivo con due funzioni: ha il compito di riunire tutte le connessioni verso un singolo punto, per questo si dice che la disposizione è a stella, ed è anche un ripetitore.
In vendita si trovano hub con un numero di porte da 4 a 48. Se finiscono le porte libere è possibile acquistare un altro hub, fino ad un massimo di quattro (anche qui vale la regola 5-4-3), che viene collegato a quello di partenza attraverso una porta speciale detta "uplink" o "cascade". Questa è una porta "raddrizzata": in una porta normale, perchè tutto funzioni correttamente, il filo di trasmissione deve diventare quello di ricezione e viceversa, ma il collegamento tra due hub è come una prolunga e non necessita questi incroci. Altre soluzioni per aumentare il numero complessivo di porte ma senza sprecare segmenti per l'uplink, sono date dagli hub su chassis (per le grandi aziende) e dagli hub impilabili (se il numero di nodi non è elevatissimo).
I pregi di questa organizzazione sono l'espandibilità (per aggiungere una nuova stazione è sufficiente collegarla via doppino con una porta vuota dell'hub) e la bassa vulnerabilità ai guasti. Infatti, nel caso di malfunzionamenti in un nodo, l'hub provvederebbe automaticamente al problema isolando la porta corrispondente, ed il resto della rete continuerebbe a funzionare perfettamente. Inoltre se il traffico aumenta troppo è possibile spezzare la rete in più segmenti utilizzando dispositivi come il bridge o lo switch messi a cavallo tra essi. La loro funzione è quella di lasciare uscire il traffico da un segmento solo se la stazione destinataria dei dati appartiene ad un segmento diverso da quello a cui appartiene il mittente. Si prevengono così, inutili intasamenti se mittente e destinatario appartengono allo stesso segmento.
La rete 10Base-T, a causa della presenza di componenti come l'hub, è un pò più costosa della 10Base-2, ma le sue indubbie qualità la rendono una scelta pressoché obbligata per le aziende dove il numero di stazioni è elevato.
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