6. Perdite nelle fibre ottiche
Le perdite causate dalle fibre ottiche si possono classificare in quelle
che deformano il segnale di ingresso (dispersione) e in quelle che
ne determinano l'attenuazione. Lo studio delle caratteristiche delle
fibre ottiche è molto importante perché determina la capacità
del canale trasmissivo e la massima distanza tra trasmettitore e ricevitore
senza la necessità di ripetitori intermedi.
I fenomeni che determinano
le dispersioni delle fibre ottiche sono:
a) dispersione modale;
b) dispersione del materiale;
c) dispersione di guida d'onda.
Della prima si è già parlato e si è dedotto che
la fibra monomodale riduce tale dispersione. Altre cause che determinano
la dispersione modale sono la superficie irregolare del cladding che provoca
riflessioni anomale, conicità del core che determina variazione
della direzione del raggio riflesso e la superficie di giunzione tra due
fibre che modifica la direzione del raggio. La dispersione del materiale
consiste nella dipendenza della velocità di un raggio di lunghezza
d'onda l dalla composizione della fibra. Se
si immette nella fibra un impulso di luce bianca, le componenti cromatiche
costituenti, percorrendo la fibra con velocità differenti, arrivano
al ricevitore in tempi differenti generando, così, un impulso di
uscita allargato e più "basso" rispetto a quello di entrata. Nella
seguente tabella si mostra il valore dell'indice di rifrazione del vetro
in funzione dei diversi colori.
colore | n |
violetto | 1.605 |
azzurro | 1.594 |
verde | 1.581 |
giallo | 1.575 |
arancio | 1.571 |
rosso | 1.569 |
Si osserva che il raggio rosso, avendo più basso indice di rifrazione, è quello che possiede maggior velocità e pertanto giunge prima al ricevitore. Per limitare la dispersione del materiale si cerca di usare luce monocromatica utilizzando diodi LASER.
In fig.8 si riporta l'andamento del tempo di ritardo t [ns/Km] di un raggio avente lunghezza d'onda l rispetto a quello di riferimento avente l =1300nm.
La dispersione cromatica produce un allargamento temporale dell'impulso di luce trasmesso determinato dalla seguente relazione:
Dtc = µ · D l [psec/Km] D l
rappresenta la
larghezza spettrale a metà altezza della radiazione luminosa.
Valori
tipici sono: 2 nm. per il LASER e 40 nm. per il LED.
Il coefficiente
di dispersione cromatica dipende dalla natura della fibra e dalla lunghezza
d'onda l della radiazione.
Valori tipici sono: µ = 80 per l = 900
nm. µ = 0 per
l = 1300
nm. µ = 30 per l
= 1500 nm.
Il valore di µ è definito come la variazione del tempo di ritardo t prodotta dalla variazione della lunghezza d'onda l :
In fig.9 si mostra la caratteristica del coefficiente di dispersione cromatica m in funzione della lunghezza d'onda l .
Nell'uso delle formule si deve utilizzare il valore assoluto di m in quanto il segno negativo indica che i segnali luminosi aventi l <1300nm. Sono in ritardo rispetto a quello avente l =1300nm., valore preso come riferimento.
La dispersione di guida d'onda è dovuta alle ridotte dimensioni del core che consente il trasporto di una parte della potenza ottica anche nel cladding. La dispersione si ha poiché il cladding ha indice di rifrazione inferiore a quello del core. Questa dispersione dipende dal profilo di indice della fibra. Le tre dispersioni precedentemente descritte determinano una limitazione della banda passante dell'intero collegamento. La fibra, oltre alla dispersione, presenta attenuazione della potenza ottica trasmessa che dipende dalle caratteristiche tecnologiche e dall'interconnessione fra le fibre.