1 Generalità | 2 Rete commutata e dedicata | 2.1 Collegamento punto-punto | 2.2 Collegamento multipunto |
3 Modello ISO OSI | 4 Trasmissione seriale | 4.1 Trasmissioni sincrone | 4.2 Trasmissioni asincrone |
In genere ci si riferisce a sistemi d'elaborazione posti in località diverse e distanti tra loro per cui è difficilmente ipotizzabile la stesura diretta di un certo numero di cavi di collegamento tra le due stazioni o che colleghi un sistema d'elaborazione a tutti gli altri sistemi d'elaborazione.
La trasmissione deve essere di tipo seriale, in altre parole i bit che compongono i byte da trasmettere sono inviati sequenzialmente, uno per volta e non tutti e otto contemporaneamente. La trasmissione parallela è possibile, com'è noto, tra elementi vicini di uno stesso sistema (microprocessore-memoria centrale) o tra apparecchiature distanti tra loro fino a qualche metro (computer-stampante, ad esempio).
Per questi motivi nelle comunicazioni a grandi distanze si utilizza la rete telefonica pubblica che consente, inoltre, il collegamento ad un qualsiasi altro punto nel mondo.
Uno dei problemi da affrontare è l'adattamento del segnale digitale nella rete telefonica. Infatti, il segnale numerico ha uno spettro di frequenza teoricamente infinito mentre il canale fonico è compreso tra 300Hz e 3400Hz.
Si possono ipotizzare le seguenti due soluzioni di massima :
La distorsione consiste nell'alterazione non voluta del segnale. Il rumore è un disturbo costituito da elementi casuali ed elementi prevedibili come le diafonie e le intermodulazioni, il rumore termico, i disturbi atmosferici, alterazione delle caratteristiche dei componenti per invecchiamento e riscaldamento. Per questi motivi conviene introdurre ridondanza nel segnale, attraverso dei codici di controllo e di autocorrezione, in modo di assicurarsi, entro certi limiti, della correttezza della trasmissione.
In fig. 1 si mostra lo schema a blocchi di un sistema di trasmissione dati che collega due dispositivi terminali DTE (Data Terminal Equipement), utilizzando due modem.
Nel primo caso il modem si collega alla normale presa telefonica attraverso un'attivazione manuale (operazione obsoleta e non più presente sui moderni modem) o automatica e la trasmissione avviene dopo aver selezionato via software il numero di telefono del destinatario; il modem di quest'ultimo si pone in risposta automatica e riceve le informazioni provenienti dalla linea.
I vantaggi della RC consistono nel basso costo d'esercizio e nella grande flessibilità in quanto è possibile collegarsi con chiunque possegga un modem. Uno svantaggio è la relativa lentezza di funzionamento per la modesta qualità della linea telefonica commutata. In questi ultimi anni la rete telefonica commutata si è trasformata quasi del tutto da analogica in numerica e il canale di trasmissione, che collega le attuali centrali, è in fibra ottica. Questo ha comportato un notevole miglioramento della qualità della trasmissione che ha incoraggiato molti utenti, soprattutto privati, all'uso di modem in RC ad elevata velocità (dai 14000bps nel 1995 ai 56000bps nel 2000) con basso tasso d'errore. E', inoltre, in fase di realizzazione il collegamento in fibra ottica tra centrali telefoniche e gli armadi di distribuzione sui quali si collegano i cavi coassiali di ogni utente.
I vantaggi della RD consistono nello scarso disturbo che consente un'elevata velocità di funzionamento. Uno svantaggio è il costo piuttosto elevato.
L'utente che deve effettuare le trasmissioni verso una sola destinazione per un numero d'ore giornaliere piuttosto elevato, può trovare conveniente, anche sotto il profilo della spesa, l'utilizzo della RD. Le reti dedicate sono utilizzate da utenti che sviluppano un grande traffico telefonico come banche, industrie, ecc.
In fig.3 si mostra lo schema di principio del collegamento multipunto tra un elaboratore centrale e più dispositivi periferici, tramite l'utilizzo di modem.
In particolare, in un sistema di trasmissione dati è necessario stabilire una serie di regole hardware e software, denominate protocolli, indispensabili per assicurare un corretto collegamento e funzionamento tra apparato trasmittente e ricevente.
Tali protocolli devono garantire, ad esempio, la compatibilità
tra i segnali elettrici dei terminali DTE e DCE, la correttezza della trasmissione
con eventuale possibilità di rivelazione e correzione degli errori,
ecc. In sede internazionale, è stato messo a punto dall'ISO un sistema
di riferimento, denominato modello OSI (Open System Interconnection), che
ha unificato in modo sistematico i protocolli di comunicazione nella trasmissione
dati. Il modello ISO/OSI classifica i protocolli di comunicazioni in sette
livelli come mostrato in fig.4.
I protocolli di basso livello (1- 4) hanno funzioni legate
al trasporto dei segnali elettrici fra trasmettitore e ricevitore. I protocolli
d'alto livello (5 - 7) svolgono funzioni software d'elaborazione e trattamento
dei dati.
In pratica, i protocolli di trasporto s'interessano del trasferimento dei dati da trasmettitore al ricevitore consentendo al software d'elaborazione di dedicarsi esclusivamente alla manipolazione ed all'elaborazione delle informazioni.
In un sistema di trasmissioni dati non tutti i livelli sono sempre presenti distintamente nel collegamento; ciò dipende fondamentalmente sia dal tipo di rete utilizzata (commutata, dedicata, punto-punto, multipunto, ecc.) che dalle specifiche costruttive dei computer impiegati (omogeneità nella struttura dei dati, compatibilità software, ecc.). Si fornisce una breve descrizione dei livelli ISO/OSI.
Nella trasmissione seriale il collegamento fra trasmettitore e il ricevitore si può realizzare con un minimo di due fili: il primo rappresenta la linea su cui viaggiano i bit, l'altro il filo di massa. Le trasmissioni seriali si dividono in:
1) sincrone;
2) asincrone.
Se la trasmissione sincrona avviene tra un modem e l'interfaccia
seriale di un computer, il clock può essere generato dall'interfaccia
seriale o dal modem stesso. Se i dispositivi collegati sono due modem,
il segnale di sincronismo è contenuto nella tensione analogica che
il modem trasmettitore invia al ricevitore ; quest'ultimo, attraverso l'operazione
di demodulazione, estrae il segnale digitale che contiene particolari caratteri
che consentono di sincronizzare il ricevitore al trasmettitore. I dati
sono inviati in blocchi di decine o centinaia di caratteri. Ogni blocco
è preceduto da caratteri di sincronismo e seguito da caratteri di
controllo CRC (Codice Ciclico di Ridondanza), per la correttezza della
trasmissione, e da un carattere che indica la fine del blocco trasmesso.
In fig.6 si mostra il blocco di caratteri che transita in una trasmissione seriale sincrona tra due modem.
In fig.7 si mostra l'analisi temporale della trasmissione del byte 94 supponendo di attribuire al valore negativo di tensione (denominato mark) il bit 1 e al valore positivo di tensione (denominato space) il bit 0.
Le associazioni scelte sono, pertanto, in logica negativa come stabilito dalle raccomandazioni V.1 e V.4 dell'ITU-T
Il trasmettitore presenta nello stadio di uscita un circuito in grado di effettuare la conversione di un carattere dalla forma parallela a quella seriale in modo del tutto simile ad un registro a scorrimento con caricamento parallelo ed uscita seriale (PISO). Il ricevitore, invece, presenta nello stadio d'ingresso un circuito in grado di trasformare un carattere ricevuto in forma seriale in parallelo.
Ciò si realizza con una soluzione simile ad un registro a scorrimento con caricamento seriale e uscita parallela (SIPO).
Vi sono circuiti integrati in grado di comportarsi, all'occorrenza, sia da SIPO sia da PISO, presentano un clock locale che può essere selezionato sul valore richiesto. Essi prendono il nome di USART (universal synchronous asynchronous riceiver trasmitter = ricevitore trasmettitore sincrono o asincrono universale) e sono utilizzati sia nei ricevitori e sia nei trasmettitori. Gli USART sono convenienti nelle trasmissioni bidirezionali dove i ruoli fra trasmettitore e ricevitore sono intercambiabili.
Le velocità permesse nelle trasmissioni seriali asincrone hanno i seguenti valori espressi in bit al secondo:
75, 110, 150, 300, 600, 1200, 1800, 2400, 4800, 9600, 19200.
Il dispositivo si collega al BUS del microprocessore attraverso
le linee dati D7..D0, le linee di comando per la lettura RD e la scrittura
WR e il clock CLK.
La linea C/D consente di interpretare il byte scambiato con il microprocessore come byte di controllo o di dato secondo la tabella 1:
Funzionamento | |||
0 | 0 | 1 | ricevitore |
0 | 1 | 0 | trasmettitore |
1 | 0 | 1 | lettura registro di stato |
1 | 1 | 0 | scrittura nel registro di comando |
L'8251A presenta una sezione "trasmettitore" distinta da quella "ricevitore" ed esse possono lavorare ad una frequenza di clock diverse pari a 1, 1/16, 1/64 della frequenza applicata sul piedino TxC (Trasmitter Clock) e RxC (Receiver Clock). La selezione della frequenza di operazione viene programmata prima di avviare la comunicazione.
Il trasmettitore presenta due registri: il primo serve per la memorizzazione del dato da trasmettere; il secondo un registro a scorrimento di tipo PISO la cui uscita seriale rappresentata dalla linea TxD (Trasmitter Data). Alla fine della trasmissione di un carattere, la linea TxRDY (Trasmitter Ready) si porta al livello alto. La linea TxE (Trasmitter Empty) si porta al livello alto nel caso in cui il microprocessore tarda ad inviare un successivo dato.
Il ricevitore acquisisce il dato seriale dalla linea RxD (Receiver data) e lo trasmette in un registro a scorrimento di tipo SIPO che parallelizza il dato e successivamente lo trasferisce in un registro buffer. La linea SYNDET può essere utilizzata sia come ingresso che uscita durante la ricezione sincrona e serve a sincronizzare l'USART come ricevitore.
L'inizializzazione dell'USART è realizzata da un'istruzione di "modo" scritta nel registro di comando. Tale istruzione indica il tipo di comunicazione: sincrona o asincrona, lunghezza del carattere (5, 7 o 8 bit), presenza o assenza del bit di parità pari o dispari, numero di bit di stop (1, 1 1/2, 2), caratteri di sincronismo (nella trasmissione sincrona), ecc.
Il dispositivo presenta un registro di stato a 8 bit il cui contenuto può essere letto dal microprocessore ed indica con i suoi bit lo stato di funzionamento dell'USART.
Nei moderni PC è utilizzato l'USART 16550 che consente le comunicazioni veloci potendo supportare velocità fino a 115200bps. Esso, inoltre, contiene un buffer di 16 byte strutturati a coda (FIFO) che funziona da "cuscinetto" tra il computer e il modem consentendo di adeguare la velocità all'apparato più lento.