MicroSim
8.0
I
programmi di simulazione circuitale costituiscono uno strumento di estrema
utilità per chi si occupa di progettazione di circuiti elettronici. Il loro
impiego diviene pressoché indispensabile nel caso di progettazione di circuiti
integrati. Infatti, sebbene il modo più semplice per verificare la rispondenza
alle specifiche di progetto di un circuito elettronico sia quello di costruirne
un prototipo ed effettuare misure su di esso, l'avvento della tecnologia dei
circuiti integrati ha reso molto problematico questo procedimento. La
realizzazione di un prototipo di circuito integrato deve essere effettuata con
le stesse tecnologie impiegate per la realizzazione del circuito definitivo, con
costi e tempi notevoli per una semplice verifica di progetto.
Per
questo motivo, già a partire dai
primi anni '70, sono stati sviluppati programmi di simulazione circuitale sempre
più sofisticati e potenti. Lo
scopo di questi programmi è, infatti, quello di costituire un'alternativa alla
realizzazione di prototipi. In
termini molto semplici, questi programmi simulano un banco di laboratorio sul
quale sia possibile costruire un circuito elettronico e provarlo.
Da
diversi anni uno dei programmi più accreditati nel campo della simulazione
circuitale è SPICE (Simulation Program with Integrated Circuit Enphasis). La
prima versione di questo programma fu sviluppata, durante la prima metà degli
anni '70, all'Università di Berkeley in California. Negli anni successivi il
programma ha subito continui miglioramenti e, accanto alla versione originale,
sono state sviluppate versioni commerciali, prodotte da varie ditte. Attualmente
sono disponibili un gran numero di prodotti che possono essere considerati come
parte della famiglia SPICE. Questi programmi esistono sia per grandi
calcolatori, che per Workstation. Da circa 10 anni sono anche disponibili
versioni di SPICE per personal computer. Ovviamente, al variare del computer
utilizzato, cambiano le prestazioni ottenibili dalle varie versioni in termini
di tempo di calcolo e dimensioni del circuito che è possibile simulare.
Tuttavia, tutti i programmi della famiglia di SPICE utilizzano, essenzialmente,
gli stessi algoritmi di calcolo e richiedono le stesse modalità d'uso da parte
dell'utilizzatore.
Il
programma di gran lunga più diffuso a livello di personal computer è Pspice,
prodotto dalla ditta MicroSim Corporation
(ora incorporata nella ditta OrCad).
La
versione di valutazione è dotata di quasi tutte le prerogative della versione
commerciale che permettono di ben esplorare le potenzialità del programma. La
stessa presenta alcune limitazioni che, ovviamente, ne limitano il campo di
utilizzo alla didattica o poco più.
L'ultima
Evaluation Version dispone di un
potente editor (Schematics) che
permette di creare lo schema grafico del circuito da simulare, proprio come lo
disegneremmo sul foglio. Alla fine, se il circuito non presenta errori, l'editor
grafico crea automaticamente l'equivalente netlist e lancia, sempre
automaticamente, il programma Pspice
vero e proprio che esegue le varie simulazioni richieste. Sequenzialmente,
finita la fase di simulazione e se il tipo di simulazione lo richiede, viene
lanciato il programma Probe che
visualizza le tensioni e le correnti specificate nelle schema oppure attende gli
appositi comandi per visualizzarli. Il tutto avviene operando all'interno di Windows
95 permettendo un semplice interscambio di dati e grafici fra applicazioni
di tipo diverso.
1.
INSTALLAZIONE DEL PROGRAMMA
L'installazione
del programma avviene in modo assistito, come del resto gran parte dei programmi
creati in ambiente Windows95 e crea un
gruppo di programmi all'interno del menù Avvio. Il nucleo del programma è
costituito dalle seguenti applicazioni:
Schematics
(per la creazione del
circuito);
PSpice
A_D (il simulatore vero
e proprio);
Probe
(il postprocessore grafico);
MicroSim
TextEdit (per visionare
la netlist, il file d'uscita o eventuali librerie delle vecchie versioni di Pspice);
MicroSim
Message Viewer (per la
comunicazione automatica di eventuali errori o messaggi di vario tipo);
Le
altre applicazioni sono di tipo specifico ed esulano dalla descrizione
preliminare che si vuole fornire in questa sede.
2.
CREAZIONE DEL CIRCUITO MEDIANTE SCHEMATICS
Il
circuito viene costruito mediante l'apposizione sul foglio di lavoro dei vari
componenti e, quindi, la realizzazione delle necessarie interconnessioni. La
scelta dei componenti avviene facendo click sul pulsante contrassegnato da
il
quale permette l'accesso alla lista completa dei componenti disponibili.
Alternativamente, possiamo ricorrere al contiguo menù a tendina che mette a
disposizione gli ultimi componenti utilizzati. Il componente può essere ruotato
mediante CTRL+R (rotate) oppure rovesciato mediante CTRL+F (flip). Le successive
interconnessioni vengono fatte usando lo strumento contrassegnato da
.
La
denominazione dei componenti viene fatta, solitamente, in modo automatico da Schematics
con una numerazione progressiva. L'utente può comunque rinominare il componente
in ogni momento facendo un doppio click sulla vecchia denominazione al che
apparirà una finestra dove il programma fa richiesta del nuovo nome. Il valore
del componente viene impostato facendo doppio click sul valore di default (es.
1k per le resistenze, 1n per i condensatori). Gli stessi possono essere indicati
per esteso, in notazione scientifica, o anche usando i seguenti suffissi di
scala:
F
(femto = 10-15)
P (pico = 10-12)
N (nano = 10-9)
U
(micro = 10-6)
M (milli = 10-3)
K (kilo = 10+3)
MEG
(mega = 10+6)
G (giga = 10+9)
T (tera = 10+12)
Per esempio, il valore di un condensatore da 15 mF potrà essere indicato, indifferentemente, come 0.000015, 15E-6 oppure 15U. Con un doppio click sul componente vero e proprio si ha, infine, accesso ad una finestra che riassume tutte le varie caratteristiche del componente stesso con la possibilità di aggiornare le stesse.
Componenti
passivi |
Amplificatori
operazionali |
|
|
Generatori |
Diodi
e transistor |
|
|
|
Sul
foglio grafico possono essere specificate le tensioni e le correnti che si
intende visionare facendo uso degli appositi marker:
|
selezionabili
mediante le corrispondenti icone
. Marker più specifici relativi
a tensioni e correnti in dB, alla fase, alle componenti reali o immaginarie sono
disponibili nel corrispondente menù a tendina Markers.
3.
Simulazione del circuito
La simulazione può essere lanciata premendo F11 oppure facendo click sull'icona . In primo luogo, Schematics crea la netlist corrispondente in una forma del tutto simile a quella delle vecchie versioni di Pspice, quindi viene lanciato il simulatore vero e proprio che inizialmente controlla l'assenza di errori nella netlist generata. Se tutto va bene, la simulazione viene avviata, altrimenti il programma si interrompe e, mediante MicroSim Message Viewer, informa l'utente degli errori riscontrati. Notare che, quando le informazioni fornite non sono sufficienti alla risoluzione del problema, può essere utile esaminare il file di uscita con estensione .OUT che Pspice crea in ogni caso: tale operazione può essere compiuta selezionando la voce Examine Output dal menù Analisys che apre il suddetto file con MicroSim Text Editor.
Prima
del lancio della simulazione, occorre indicare il tipo di analisi da effettuare,
altrimenti Pspice si limiterà a calcolare il punto di lavoro in continua che
è il tipo di analisi che il simulatore effettua sempre, prima di ogni altro
tipo di simulazione. Il calcolo del punto di lavoro in continua è sufficiente
per la risoluzione di reti resistive contenenti solo generatori in continua
oppure per visionare la polarizzazione di un transistor. I risultati del calcolo
del punto di lavoro in continua sono visionabili in ogni momento, dopo aver
lanciato la simulazione, direttamente sul foglio di lavoro di Schematics facendo uso delle icone
. Le suddette inseriscono, nello
schema, un blocco verde in corrispondenza di ogni nodo ad indicarne la tensione
e un blocco blu in corrispondenza di ogni componente ad indicare la corrente che
vi scorre
I
principali tipi di analisi effettuabili sono i seguenti:
Analisi
in continua (DC Sweep…) dove si rende variabile un generatore o un
parametro nel calcolo del punto di lavoro in continua;
Analisi
in frequenza (AC Sweep…) dove si rende variabile la frequenza dei
generatori AC presenti nel circuito;
Analisi
del transitorio (Transient…) dove si effettua la simulazione del circuito
nel dominio del tempo nell’ intervallo considerato e con la risoluzione
desiderata.
In
pratica, questa finestra aggiunge automaticamente i vecchi comandi "."
alla netlist che verrà creata successivamente.
Se
non specificato diversamente alla voce Probe Setup… del menù Analisys di Schematics,
il programma si attiva automaticamente alla fine di ogni simulazione che ne
faccia richiesta andando ad aprire il file .DAT che il simulatore ha creato. Pspice salva su questo file, per default, i dati relativi a tutte le
tensioni di nodo e a tutte le correnti di ramo, per cui non è necessario
specificare le grandezze d'interesse. Ciò che vedremo sullo schermo saranno,
inizialmente, le sole tracce relative ai markers apposti sul foglio di lavoro.
sull'icona
. Cosi facendo, avremo accesso
alla lista completa delle variabili disponibili (tensioni di nodo e correnti sui
componenti) e alle possibili operazioni matematiche effettuabili su di esse (ad
esempio per il calcolo di una potenza). Per default, viene riportata l'ampiezza
della grandezza richiesta anche se è possibile richiedere altre caratteristiche
della grandezza, aggiungendo uno dei seguenti codici alla lettera "V"
(per le tensioni) o "I" (per le correnti):
(nessun
codice) ampiezza
M ampiezza
DB
ampiezza in decibel
P fase
R
parte reale
I parte immaginaria
Per
circuiti di una certa complessità, il fatto che Pspice registri sul file .DAT tutte le tensioni di nodo e le
correnti sui componenti può portare alla creazione di file di dati di
dimensioni piuttosto elevate. Per evitare questo, Pspice può essere impostato in modo che lo stesso salvi i soli dati
relativi ai markers apposti sul foglio di lavoro di Schematics. Tale operazione si effettua selezionando l'opzione At
Markers Only dal sottomenù Data Collection della finestra Probe Setup Options
(apribile alla voce Probe Setup… del menù Analisys).
La
simulazione nel dominio del tempo, o simulazione della risposta transitoria che
dir si voglia, è senz'altro uno degli impieghi più comuni dei programmi della
famiglia Pspice. Mediante questo tipo
di simulazione si ha la possibilità di vedere come il circuito risponderà,
istante per istante, alle forme d'onda delle eccitazioni applicate e vedere
anche quali sono gli effetti delle eventuali non linearità presenti nel
circuito. Si tratta anche della simulazione più complessa dal punto di vista
algoritmico in quanto Pspice effettua
la simulazione mediante una discretizzazione del circuito; in termini molto
semplici: questo significa che le equazioni differenziali che descrivono il
comportamento del circuito vengono trasformate in equazioni alle differenze
finite. Un punto molto critico in questo tipo di approccio è la scelta del
passo di discretizzazione, cioè dell'intervallo di tempo che intercorre tra una
soluzione delle equazioni e la successiva; Pspice
adotta, per questa scelta, un sofisticato algoritmo a passo variabile mediante
il quale il tempo di campionamento viene adattato in base alla forma dei segnali
presenti sul circuito.
Questo
tipo di simulazione si attiva selezionando la voce Transient… dalla finestra
di setup delle simulazioni. All'interno della stessa dovranno essere
specificati:
la
risoluzione con cui si vogliono visualizzare i risultati Print Step;
il
limite superiore del periodo in cui interessa la risposta transitoria Final
Time;
l'eventuale
limite inferiore No-Print Delay (trattasi di un parametro opzionale il cui
uso è consigliabile per ridurre le dimensioni del file .DAT quando la
simulazione dei primissimi istanti non è significativa o non è di
interesse) ;
il
massimo valore che può assumere il passo automatico e adattativo di
campionamento Step Ceiling (trattasi di un parametro anch'esso opzionale per
aumentare la risoluzione con cui Pspice effettua i calcoli in quanto, per default, il simulatore usa
un massimo passo di campionamento che è 1/50 del Final Time)
In
molti casi può essere interessante effettuare la simulazione della risposta
transitoria del circuito con condizioni iniziali diverse da zero per i
componenti reattivi. Pspice permette
di ottenere questo in modo molto semplice: è sufficiente specificare, per
ciascun componente reattivo, il valore della condizione iniziale nella scheda
descrittiva a cui si accede cliccando sopra il componente interessato dalla
condizione iniziale non nulla. Ovviamente il valore immesso sarà interpretato
come tensione per i condensatori e corrente per gli induttori.
6
Simulazione della risposta in frequenza
L'analisi
si imposta accedendo alla voce AC Sweep… della finestra di setup delle
simulazioni immettendo la frequenza iniziale, la frequenza finale, il tipo di
scala desiderata e il numero di punti in cui si voglia effettuare l'analisi. La
procedura è equivalente all'inserimento del vecchio comando .AC delle versioni
con netlist. Al solito, sarà opportuno indicare con i marker le tensioni o le
correnti che si desidera visualizzare.
L’asse
delle ascisse può essere rappresentato in scala lineare o logaritmica.
La
grandezza di uscita può essere rappresentata in deciBel ed in altre forme.